Omogeneità/diversità

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Coordinatrice: Marina De Tina

Riflettere sulla contrapposizione omogeneità-diversità, sulla comprensione delle dinamiche che innesca nelle organizzazioni, ha una duplice finalità: contribuire allo sviluppo organizzativo e, al contempo, far progredire la società e raggiungere migliori condizioni di coesione sociale.

L’omogeneità è uno dei criteri alla base dell’efficienza organizzativa e/o didattica: pensiamo alle strutture funzionali che consentono una maggiore specializzazione nei ruoli e di conseguenza una maggiore efficienza operativa o ai gruppi di apprendimento omogenei.

La diversità rappresenta invece una nuova sfida verso la quale le imprese manifestano una crescente sensibilità. Ma la diversità genera inefficienze?

La progressiva eterogeneità delle organizzazioni è conseguenza dei cambiamenti demografici nelle strutture e nelle dinamiche occupazionali, della femminilizzazione del mercato del lavoro, dell’emersione di strutture interorganizzative e della crescente coesistenza, negli ambienti di lavoro, di soggetti appartenenti a generazioni e a gruppi etnico-culturali differenti.

L’eterogeneità si rivela anche in dimensioni meno visibili quali lo sviluppo e la manifestazione di nuovi bisogni e attese soggettive (di conciliazione dei tempi di vita, di partecipazione, di identità e di autorealizzazione). Si tratta di dimensioni che investono gli aspetti etici e di “responsabilità sociale” del comportamento organizzativo, come quando si richiede alle organizzazioni una più profonda capacità di ascolto della varietà di istanze dei propri collaboratori o di contribuire a contrastare situazioni di discriminazione e di ingiustizia sociale nei luoghi di lavoro.

Gestire tali istanze richiede alle organizzazioni di adottare nuovi modi di concepire le differenze, riconoscendo l’unicità dei contributi che ciascuno può fornire al confronto e valutando gli elementi che le accomunano per giungere ad una gestione equa e responsabile.

Di seguito una proposta di domande per avviare la riflessione:

  1. Quali sono i vantaggi e le criticità della omogeneità? Quali i vantaggi e le criticità della diversità?
  2. Quali sono le attività e i settori che traggono beneficio dalla omogeneità/standardizzazione e quali invece richiedono la diversità?
  3. Quale mix consente di migliorare le performance delle organizzazioni?
  4. È possibile una omogeneità che non generi discriminazione?
  5. Quali teorie e modelli di apprendimento sono funzionali all’integrazione delle due dimensioni?

 

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