VII Giornata APAFORM dei Formatori di Management "Relazioni che generano valore", 26 ottobre 2023

 

In continuità con il tema della partecipazione, oggetto della VI Giornata, nella VII Giornata APAFORM dei Formatori di Management affronteremo il tema delle relazioni che facilitano l’innovazione e la collaborazione all’interno delle aziende e tra diversi soggetti del sistema socioeconomico.

Partecipazione e facilitazione sono temi interconnessi, considerando che la facilitazione è volta a favorire la partecipazione attiva e inclusiva dei partecipanti, in un'interazione autentica e significativa.

La facilitazione è trasversale ed è oggetto di studio interdisciplinare: in ambito organizzativo, dove il facilitatore svolge un ruolo di supporto per aiutare i membri di un gruppo a raggiungere i loro obiettivi; nei contesti formativi, in cui il facilitatore aiuta i partecipanti ad apprendere in modo collaborativo e interattivo; a livello sociale, quando è utilizzata in contesti di conflitto e negoziazione e il facilitatore aiuta le parti coinvolte a trovare soluzioni condivise.

Facilitare il funzionamento organizzativo e i processi di innovazione

La scelta del luogo in cui si svolgerà la VII Giornata ha un valore evocativo e simbolico in quanto lo spazio, fisico o virtuale, non è più solo un contenitore in cui ospitare risorse, ma diventa l’aggregatore e l’attivatore di processi organizzativi e lo stimolatore di idee e creatività: quello che in latino è identificato come “genius loci”. Lo spazio influenza l’organizzazione dell’esperienza. Pertanto, la scelta dello spazio e la sua “organizzazione” diventano centrali nel facilitare e orientare i processi organizzativi e di innovazione. La gestione dello spazio fisico e delle tecnologie che consentono di realizzare spazi virtuali rappresenta un fattore che può agevolare l’interdisciplinarietà e facilitare l’incontro di conoscenze e di prospettive multidisciplinari indispensabili per i business model del futuro.

Facilitare l’apprendimento

Facilitare l’apprendimento significa aiutare a ricordare quello che si è appreso contestualizzandolo correttamente nella realtà in cui si opera. Significa soprattutto aiutare a connettere conoscenze, capacità, competenze e comportamenti che possono apparire disgiunti per generare visioni innovative. Un’attitudine importante oggi e sempre più in futuro, in presenza di un’informazione ipertrofica, spesso confusa, quando non distorta, amplificata dal digitale, che agisce come un grande “distrattore”.

Facilitare le relazioni difficili

L’esperienza dell’incontro e del dialogo nei contesti dolorosi è fonte di ispirazione e fa riflettere sul valore del dialogo come collante relazionale e generativo. Il tema della gestione delle relazioni difficili è molto presente all’estero, ad esempio nell’esperienza post apartheid in Sud Africa o in seguito a conflitti in vari Paesi del mondo. Da qualche anno questa sensibilità si è diffusa anche in Italia con l’approccio della giustizia riparativa e con la pubblicazione, tra gli altri, del volume “Il libro dell’incontro”, uscito nel 2019 a cura di Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia Mazzuccato, nel quale si racconta l’esperienza dell’incontro tra vittime e responsabili della lotta armata degli anni Settanta. Riflettere sulle condizioni che hanno reso possibili questi processi può favorire la gestione delle polarizzazioni, dei conflitti organizzativi e di lotte di potere a prima vista insanabili.

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